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Whatsapp si aggiorna, videochiamate e app per desktop in arrivo?

Il servizio di messaggistica sta per arrivare sui computer Windows e OS X con due app dedicate, mentre su smartphone sono in arrivo segreteria telefonica e invio di file compressi

Il servizio di messaggistica WhatsApp si sta preparando allo sbarco su PC e Mac con app sviluppate appositamente per i computer con sistema operativo Windows e OS X. Sono diversi gli indizi a riguardo raccolti dal mondo della Rete, gli ultimi dei quali arrivano dalla comunità di traduttori incaricata di trasporre nelle diverse lingue i testi in inglese della piattaforma, che ha riportato i testi di alcune finestre di dialogo contenenti le opzioni per il download di queste app per il momento ancora non disponibili.

A dire il vero gli utenti PC e Mac hanno già modo di utilizzare il servizio sui loro dispositivi con la funzione WhatsApp Web , che permette di replicare su un comune browser l’interfaccia presente sullo smartphone: può darsi quindi che l’app in via di rifinitura non sia altro che un contenitore più raffinato e per questa funzionalità. Secondo ipotesi più radicali invece la nuova app potrebbe rappresentare qualcosa di più di un semplice nuovo contenitore, ed essere in grado di funzionare senza bisogno dello smartphone connesso alla Rete. In questo caso il numero di telefono, finora fulcro del servizio, diventerebbe un semplice fattore di identificazione, e l’intera piattaforma inizierebbe a funzionare in modo simile a Telegram, non solo con app dedicate già disponibili per i sistemi operativi di Microsoft e Apple, ma anche con messaggi costantemente sincronizzati in cloud.

Non ci sono ancora prove a sostegno di quest’ultima tesi, ma un cambio di rotta del genere non sarebbe il primo ispirato dagli avversari di Telegram : l’accelerazione di WhatsApp sulla crittografia end-to-end è solo l’ultimo esempio di una caratteristica implementata per rispondere alla loro concorrenza. Del resto il servizio di proprietà di Facebook sta lavorando a pieno regime per darsi una bella ristrutturata: dopo il supporto all’invio di documenti PDF attivato nei giorni scorsi, altri indizi hanno dimostrato come gli sviluppatori abbiano pronte nuove funzionalità per i loro utenti — da un servizio di segreteria telefonica automatico per tutte le chiamate perse all’invio di file compressi in formato Zip.

Lastampa.it

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WhatsApp: come sapere con chi chattiamo di più (e scoprire i tradimenti)

Una nuova funzione di WhatsApp rivela la quantità di messaggi scambiati con gli altri utenti. Risultato? Una classifica che potrebbe riservare molte sorprese.

Whatsapp a febbraio ha superato 1 miliardo di utenti: è il sistema di messaggistica mobile più usato al mondo.

A inizio febbraio WhatsApp ha tagliato il traguardo di un miliardo di utenti: questo che ne fa il sistema di messaggistica più diffuso e usato al mondo. Ma come lo usiamo?

Nell'epoca dei big data anche WhatsApp ha le sue statistiche da mostrare agli utenti. C'è una funzione poco nota che permette di sapere, per esempio, quanti messaggi scriviamo e chi sono le persone con cui chattiamo di più. Per ora è accessibile solo dall'iPhone (aggiornato con iOS 9), presto lo sarà anche dagli altri cellulari.

Funziona così: una volta aperta l'app di Whatsapp, bisogna cliccare sulla rotella in basso a destra e accedere alle Impostazioni. Poi dalla voce Account, a seguire, si clicca su Utilizzo archivio e su Messaggi per scoprire quanti messaggi abbiamo scambiato su Whatsapp da quando è installato sul nostro telefono e, contatto per contatto, chi sono le persone con cui abbiamo chattato di più. La classifica potrebbe riservare qualche sorpresa.
Leggi anche: 12 cose che forse non sai su WhatsApp
Ma accanto a Messaggi c'è anche l'opzione Dimensione per scoprire la quantità di dati scambiati con i nostri contatti. Non è detto che le due classifiche combacino: nel secondo caso fanno infatti fede le dimensioni dei file scambiati, tipo video e foto. E c'è chi dice che questa piccola, innocua funzione potrebbe essere un modo facile per scoprire i fedifraghi.

http://www.focus.it/

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Inoltre si possono fare chiamate gratis tra utenti che hanno l’app Aznog.

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Aznog è una vera e propria manna dal cielo per moltissimi possessori di smartphone Android!

Anche se al momento le chiamate gratuite possono durare un massimo di due minuti… Beh… Non ci si può proprio lamentare no? :)

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L’interfaccia grafica semplice da utilizzare, l’ottimo numero di paesi supportati, la compatibilità con le reti e la sicurezza garantita fanno di questa app un vero e proprio gioiellino!

Mettetela alla prova per un paio di minuti 😉


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PS… Speriamo nell’aggiunta di nuovi paesi e sopratutto in un prolungamento dei minuti disponibili a breve!
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Evasione fiscale: dopo Apple, tocca a Google Si va verso una transazione da 150 milioni


Il motore di ricerca potrebbe firmare un accordo entro la fine di gennaio

Dopo i 318 milioni di euro versati da Apple nelle casse dello Stato italiano per chiudere un contenzioso sull'Ires evasa, nel mirino del dipartimento sui reati finanziari di Milano finisce ora Google. Secondo La Repubblica, il motore di ricerca potrebbe firmare un accordo con il Fisco entro la fine di gennaio. La cifra che verserebbe il colosso di Mountain View si dovrebbe aggirare intorno ai 150 milioni.

Dopo Apple nel mirino del Fisco c'è Google: potrebbe versare 150 milioni
Stesso schema per pagare mento tasse in Italia - Esattamente come nel caso di Apple, i pm di Milano contestano alla filiale italiana del motore di ricerca californiano, di essersi appoggiati su una società estera, per pagare meno tasse nel nostro Paese. Ma a differenza della società di Cupertino, che non ha contestato la cifra finale, con Google le parti sarebbero ancora distanti sulla somma finale da versare.

Sotto la lente anche Amazon - E anche altri colossi dell'hi-tech sono finiti sotto l'occhio del Fisco. C'è un report delle Entrate che riguarda il colosso dell'e-commerce Amazon. Sul tavolo dei magistrati è finito poi un fascicolo su Western Digital, compagnia americana di hard disk. Banca d'Italia, inoltre, ha aperto un dossier sulle polizze assicurative di Credit Suisse.

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Evasione, accordo tra Apple e il Fisco: la società verserà 318 milioni di euro


Il colosso di Cupertino era stato accusato di avere evaso, tra il 2008 e il 2013, 880 milioni di Ires fatturando in Irlanda le vendite su suolo italiano

Apple verserà nelle casse dello Stato italiano 318 milioni di euro. E' quanto prevede l'accordo siglato tra il colosso di Cupertino e il Fisco. L'Agenzia delle Entrate aveva accusato la società di iPhone e iPad, di fatturare in Irlanda, dove vige un sistema fiscale più conveniente, anche le vendite avvenute nel nostro Paese. Tra il 2008 e il 2013 Apple avrebbe evaso 880 milioni di euro di Ires.

Evasione, accordo tra Apple e il Fisco: la società verserà 318 milioni di euro
La notizia dell'accordo tra la Apple e l'Italia è stata diffusa dal quotidiano La Repubblica, secondo cui la cifra che l'azienda fondata da Steve Jobs ha accordato di versare è esattamente quella richiesta dall'Agenzia delle Entrate.

A marzo gli avvisi di garanzia - Nel mese di marzo la Procura di Milano aveva inviato tre avvisi di garanzia ad altrettanti manager proprio per omesso versamento dell'Ires. I coinvolti, ossia il legale rappresentante e amministratore delegato di Apple Italia Enzo Biagini, il direttore finanziario Mauro Cardaio e il manager della irlandese Apple Sales International, Michael Thomas O'Sullivan, rischiano comunque il processo nonostante l'accordo con il Fisco.

http://www.tgcom24.mediaset.it/

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